Water in Trance
Un’installazione interattiva che, attraversando diverse pratiche artistiche, propone una riflessione sulle sfide legate all’acqua in Tunisia
dom 29 settembre ore 15:00
Alle 15:00 aprirà al pubblico l’installazione artistica multidisciplinare Water in Trance realizzata dagli scenografi Amir Rmedi e Hichem Ayachi, insieme all’artista Aziz Aissaoui.
L’opera si apre con una narrazione scritta da Houssem Ben Rabia e Amir Rmedi, che sarà messa in scena da Paola Zappettini attraverso una performance che introdurrà il pubblico all’interno dell’installazione.
I visitatori verranno immersi in un percorso partecipativo ispirato al rito di OMMEK TANGOU, esplorando il valore sacro e simbolico dell’acqua e riflettendo sulle sfide legate a questo elemento in Tunisia, attraverso diverse pratiche artistiche. La musica avrà un ruolo centrale nell’installazione, con una performance musicale curata da Ali Belazi (Glass Harmonica) e Taha Ennouri (Sound design).
All’interno degli spazi di serra madre, verrà inoltre creata una piccola sala di visione in cui sarà proiettato in ciclo continuo il documentario Tout va bien Lella? di Rabeb MBarki.
Questo film, della durata di 30 minuti, affronta il problema dell’inquinamento nel Golfo di Gabès, dove una miniera di fosfati ha devastato l’ecosistema locale. La regista ci guida nelle vite degli abitanti della regione, costretti a lottare contro gli effetti devastanti di uno sviluppo industriale incontrollato. Il documentario offre una potente allegoria delle difficoltà che la Tunisia moderna deve affrontare, suscitando una riflessione profonda sulle implicazioni ecologiche e sociali.
Puoi partecipare in due sessioni:
La giornata è curata dal collettivo artistico-culturale Diaspor’art e promossa da Cefa ETS nel quadro del progetto PRESTo: Promuovere la Resilienza al cambiamento climatico e la gestione Sostenibile delle risorse naturali in Tunisia AID012590/08/6, cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo AICS
Progetto PRESTo (AID012590/08/6), cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e realizzato da CEFA, si propone di rafforzare la resilienza delle comunità e delle istituzioni agricole in Tunisia di fronte ai cambiamenti climatici. Attivo nei governatorati tunisini di Jendouba, Bizerte, Nabeul e Mahdia, il progetto adotta un approccio integrato che combina formazione, rafforzamento delle capacità locali e sensibilizzazione per promuovere pratiche sostenibili e una gestione efficace delle risorse naturali. PRESTo mira a migliorare la capacità di adattamento delle comunità locali agli impatti ambientali, stimolando la consapevolezza e l’impegno verso una gestione responsabile del territorio e delle risorse.
Il CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura) è una ONG italiana fondata nel 1972 con sede a Bologna. È nato dall’esperienza di cooperative agricole con l’obiettivo di realizzare progetti che aiutano la popolazione locale in maniera sostenibile soprattutto nei settori dell’agricoltura, dell’acqua, dell’ambiente e nel sociale. Il CEFA è riconosciuto ufficialmente dal Ministero degli Affari Esteri, tramite decreto di idoneità fin dal maggio 1974, e dall’Unione
Europea. Dalla sua fondazione ha realizzato oltre 350 progetti di sviluppo dei quali 179 in America Latina e Africa. Oggi CEFA lavora in 11 paesi dell’Africa e Centro e Sud America (Marocco, Tunisia, Libia, Etiopia, Tanzania, Kenya, Mozambico, Somalia, Ecuador, Guatemala) con progetti di varia natura: sviluppo agricolo integrato, empowerment delle donne, disabilità, diritti umani, sicurezza alimentare, ambiente e acqua, energia, accesso alla terra. L’obiettivo di CEFA è lo sviluppo sostenibile, cioè la capacità di mettere in atto iniziative volte allo sviluppo di un territorio tramite le popolazioni locali, sostenendo le stesse nel percorso di autonomia, di mantenimento e di sviluppo di quanto realizzato da CEFA.
Aziz Aissaoui è un artista il cui lavoro si distingue per l’uso innovativo di materiali e la sua esplorazione del tempo e della collaborazione. Attraverso l’uso di oggetti comuni e riciclati, come nella scultura fontana creata al Minitremu Art Camp, Aissaoui trasforma gli spazi e i materiali in mezzi di riflessione collettiva. Con il progetto Nefoura, indaga l’acqua come elemento di connessione temporale e naturale. Le Olive Oil Glasses, realizzate durante una residenza a BRODOU, rielaborano il vetro riciclato in un dialogo tra tradizione e contemporaneità. Il progetto Flouka, che prevede la costruzione di una barca con tecniche tradizionali, rappresenta la continuità culturale e il lavoro comunitario. Infine, con il progetto Cleverway of Stacking Chairs, presentato a Documenta 15, Aissaoui sfida le convenzioni artistiche attraverso la sperimentazione e la partecipazione. Le sue opere non solo decorano, ma trasformano gli spazi in luoghi di riflessione e dialogo culturale.
- data
- 29/09/2024
- orario
- 15:00